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"Ciò che indusse buon numero di famiglie ad emigrare per l'Argentina non fu la miseria, ma la paura della miseria". Gabriele Luigi Pecile, personalità politica del Friuli post-risorgimentale, così commentò nel 1878 la partenza degli agricoltori della sua Fagagna. Secondo i registri anagrafici tre furono i contingenti partiti dal territorio comunale tra ottobre e dicembre 1877. Raggiunsero l'Argentina e in maggioranza si insediarono nell'allora territorio del Chaco, a Resistencia. La prima motivazione della scelta migratoria fu la speranza di terra da lavorare. Gli ostacoli che clima e suolo opposero e la (non usuale) collaborazione con gli indios resero epica l'esperienza dei pionieri fagagnesi. L'identità contadina prevalse infatti nel contatto con i primi abitatori di quelle terre: nessuna boria nazionalistica, nessuna prevaricazione ma un rapporto di pacifica convivenza e di condivisione di comuni problemi.